Gipeto

Gypaetus barbatus
zamperapaci

 

Presentazione:

 Il nome francese dell'uccello 'Gypaète barbu' deriva da Gypaetus , dal greco gups "avvoltoio" e aétos "aquila", e barbatus (barbuto in latino) che si riferisce a un ciuffo di piume scure di "barba" sotto il becco. 
 
Prende il nome spagnolo - 'quebrantahuesos ' o " spezzaossa " - dalla sua dieta: il gipeto fa cadere le ossa più grandi da un'altezza compresa tra 50 e 100 metri e ne mangia i frammenti e i legamenti. 
 
In Grecia si chiama 'kélonifagi', che significa “che mangia le tartarughe”. 
 
La Souda, un'enciclopedia greca, narra di una leggenda in cui il drammaturgo greco Eschilo sarebbe stato ucciso da una tartaruga lasciata cadere da un rapace che gli volava sopra la testa. È probabile che l'uccello menzionato fosse il gipeto o l'aquila reale.

 

A Le Rocher des Aigles: attualmente siamo l'unico posto in Europa in cui un gipeto può volare in completa libertà. I suoi progressi sono monitorati dagli scienziati del CNRS.

 

Caratteristiche:

CLASSE : Aves

ORDINE : Accipitriformes

FAMIGLIA : Accipitridae APERTURA ALARE: 2,6 – 2,9 m

PESO : 5 - 7 kg

N. di UOVA: 2 uova

INCUBAZIONE : 53-58 giorni

SPERANZA DI VITA : oltre 40 anni in cattività

ALIMENTAZIONE : 85% ossa e legamenti, 15% carne

HABITAT NATURALE : vive in zone montuose e rocciose, nidificando in rupi e nutrendosi in aree aperte

ZONA: Asia, Spagna, Francia (Pirenei, Alpi, Cevenne, Corsica), Africa, Medio Oriente

Stato di conservazione:

Status iucn31 LC itsvg

 
NT : quasi minacciato

Lo stato del Gipeto è passato da LC (Least Concern) a NT (Near Threatened). 

La specie ha subito un forte declino nel XIX e XX secolo e la popolazione sta ancora diminuendo in tutto il mondo. 

Le minacce principali sono l'avvelenamento, la persecuzione diretta, il degrado dell'habitat, i disturbi nel sito di nidificazione o la distruzione dei nidi, la riduzione degli allevamenti, la riduzione delle fonti di cibo, le collisioni con le linee elettriche e la caccia (questa specie è utilizzata nella medicina tradizionale). 

Anche l'uso di erbicidi, insetticidi e fungicidi può avere un effetto. 

Tuttavia, grazie alla protezione attiva e ai programmi di riproduzione in cattività, alcune popolazioni stanno lentamente iniziando a riprendersi. 

In Europa, il gipeto è classificato come VU (vulnerabile).